Serve ancora la politica? Serve ancora la sinistra?
Noi pensiamo di si e vogliamo costruirla, insieme.
Contro
l’attacco alla democrazia e il massacro sociale portato avanti dal
Governo Berlusconi è cresciuta una nuova domanda di partecipazione che
ha avuto come protagoniste la società civile e i movimenti. Attraverso
le mobilitazioni dello scorso anno, dalle fabbriche al mondo della
conoscenza, dalla campagna referendaria alle primarie, dalle elezioni in
tante città alla crescita dell’indignazione, sono emerse grandi
risorse che, nella nuova stagione dei governi tecnici e del dominio
“naturale” della finanza, rischiano di non essere colte.
Oggi,
l’idea che sta accomunando la componente più moderata e quella più
radicale delle coalizioni di centrosinistra é che la fedeltà alle
proprie idee implichi la rinuncia ad assumere responsabilità di
governo. Questa strada condanna le ragioni della sinistra alla
marginalità e cancella ogni possibilità di aprire una nuova fase di
trasformazione che accolga la sfida del governo per incidere sui
processi e sulle condizioni di vita delle persone.
La
proposta di SEL sollecita molte speranze, anche perché afferma che si
può realizzare una politica utile, capace di trasformare, ascoltare,
immaginare, inventare ed includere, che recuperi un rapporto con la
vita delle persone. Le primarie per l’individuazione dei
candidati sono state il simbolo di una irruzione delle intelligenze e
delle domande che crescono nella società per trasformare la politica
dei partiti e per far saltare le barriere che li hanno troppo spesso
separati. Oggi questo messaggio deve articolarsi in pratiche quotidiane
che prima e oltre il momento elettorale reinventino forme di
partecipazione e contestino l’ineluttabilità del dominio della finanza.
La proposta di Sinistra Ecologia Libertà rappresenta
una straordinaria occasione di cambiamento per il Paese, nonostante le
tante difficoltà e pericoli. Personalismi, vecchi vizi di
autoconservazione del ceto politico, pratiche politiciste, limiti nella
trasparenza delle forme di gestione e di costruzione delle scelte e
degli orientamenti sono i rischi che abbiamo dinnanzi e che dobbiamo
contrastare, per realizzare una politica utile, capace di incidere,
ascoltare, immaginare, inventare ed includere. Come?
Innanzitutto mettendoci in ascolto. Dobbiamo aprire porte e finestre,
perché esiste una grande “politicità” nella società che si organizza
nelle realtà locali, nelle associazioni e nelle relazioni quotidiane.
SE LA SINISTRA è un’iniziativa che
nasce dal desiderio di incontrarsi, dialogare e fare ricerca comune
tra circoli e gruppi tematici di SEL, associazioni, comitati,
collettivi e altre esperienze che producono senso condiviso, strumenti
di analisi, proposte, pratiche di trasformazione. Perché
crediamo che la politica sia anche questo: costruire senso condiviso
intercettando letture plurali della realtà, elaborare parole comuni per
dare voce a bisogni, domande e frustrazioni, guardare ai movimenti e a
quello che si muove nella società: riconoscere la propria non
autosufficienza è la prima condizione per coinvolgere, incuriosire,
ritrovare il piacere di stare assieme e costruire una “buona politica”.
Partecipa
e creiamo occasioni su tutto il territorio nazionale, per condividere
contenuti e pratiche per sedimentare esperienze politiche e riflettere,
insieme, sui loro limiti. Ricominciamo a discutere. Vogliamo
praticare il confronto, sostenere la pluralità delle interpretazioni e
intersecare le letture, le esperienze, le generazioni e le culture
politiche di sinistra. Vogliamo sollevare interrogativi e dubbi,
esplicitare le tensioni e le contraddizioni all’interno di una sinistra
che si divide senza spiegare il perché. Solo dialogando e riconoscendo
le differenze che ci attraversano possiamo, paradossalmente, riunirci.
In questa nuova stagione abbiamo molto da discutere e da capire insieme:
1) Il
governo della destra ha mostrato la sua crisi, l’autonomia politica
sembra definitivamente aver lasciato il passo all’autorità della
finanza, come costruiamo una proposta radicale, che sia vicina ai
movimenti, alla ricchezza delle esperienze sociali, e sia credibile
nella prova di governo?
2) In questo nuovo scenario, come ci prepariamo a vincere per governare ed a governare per trasformare?
3) Da
questi valori - e da quali parole chiave che li riassumono - dobbiamo
ripartire, nel concreto della nostra attività politica quotidiana?
4) Che “forma” deve assumere SEL, per ascoltare e misurarsi con l’altro, nell’era liquida dei social network e della precarizzazione delle vite?
Ragioniamo
assieme su quali strumenti e buone pratiche devono caratterizzare SEL,
nata con l'ambizione di andare oltre le tradizionali forme partito,
perché essa diventi uno spazio in cui tutti e tutte possano sentirsi a
casa, con la stessa cittadinanza, uno spazio nel quale la curiosità
reciproca per le differenti culture politiche sia più forte delle
appartenenze, uno spazio in cui trasparenza e partecipazione non siano
parole vuote, ma condizione per costruire la qualità della politica.
Avviamo un percorso:
DISCUTIAMO, raccogliamo idee, proposte e riflessioni attraverso le risorse web, attraverso incontri e assemblee, per avviare un percorso di conoscenza e approfondimento.
Una proposta di : Circolo SEL Miriam Makeba di Salerno, Riprendiamoci la politica di Roma
Per partecipare, proporre e contribuire SCRIVERE UNA EMAIL A: selasinistra@gmail.com
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