giovedì 28 luglio 2011

un posto sicuro? SULLA NOSTRA IDEA DI SICUREZZA E LIBERTA'

In questi giorni, il Comune di Roma sta distribuendo un depliant intitolato:
“Vademecum per la mia sicurezza.
La sicurezza è un lusso che noi donne vogliamo permetterci”.

Al suo interno il Sindaco consiglia alle donne che escono da sole di non camminare in strade buie, di non indossare abiti succinti e appariscenti, di tenere il telefono a portata di mano, di evitare i parchi e le stazioni di notte.
Nonostante il brutto tempo, oggi, siamo in piazza, donne e uomini di orientamento sessuale diverso, per dire che noi abbiamo un’altra idea di sicurezza e libertà.

Diciamo sì alla sicurezza senza CIE (Centri di identificazione e di espulsione), che non promuove provvedimenti xenofobi e non diffonde una cultura del sospetto, della paura e dell’omofobia. Perché non sono gli immigrati a minacciare i corpi delle donne. Perché la violenza maschile contro le donne non è una questione di ordine pubblico, non si combatte alimentando politiche razziste e di insicurezza o militarizzando le strade. Perché la retorica dell'emergenza e della diffidenza verso lo straniero nasconde la "normalità" della violenza degli uomini contro le donne in famiglia: l'aggressore ha le chiavi di casa.

Diciamo sì a un’idea di libertà laica, responsabile e aperta alla pluralità delle culture, delle storie e alla diversità di sesso, genere e orientamento sessuale. Per questo vogliamo una Legge contro l’omofobia,  che é stata ieri bocciata in Parlamento, e siamo contro la Riforma Tarzia dei consultori. Per questo non vogliamo più che nella nostra città vengano realizzate campagne istituzionali che trasmettono l’immagine delle donne come soggetti deboli, da scortare, da proteggere, mancanti e insicure, a cui propinare fantomatici "braccialetti" elettronici dotati di  localizzatore gps con cui chiedere soccorso.
A proporre questa iniziativa è Riprendiamoci la politica: un gruppo che vuole ripartire dal dialogo tra donne e uomini di generazioni, storie e culture politiche diverse, per costruire una sinistra plurale e unitaria, aperta all’innovazione culturale, capace di cimentarsi con le sfide del governo e che riapra spazi reali di partecipazione e democrazia. Siamo un’associazione autonoma e tuttavia vicina a Sinistra Ecologia Libertà, perché consideriamo questo partito un’occasione e uno strumento per partecipare ad una fase nuova della politica locale e nazionale.
La politica che vogliamo riprenderci si costruisce con il sostegno ai servizi pubblici, alla formazione, ai centri antiviolenza e a tutte le associazioni che dal basso promuovono una cultura dell’accoglienza, del rispetto. Comincia dal dialogo tra donne e uomini perché è arrivato il momento di una chiara presa di parola pubblica e di assunzione di responsabilità da parte del maschile. Non possono più essere solo le donne a dire che il corpo femminile è negato con la violenza, considerato un mero oggetto di scambio e rimosso da ambiti decisivi del potere: nella politica, nell'accademia, nell'informazione, nell'impresa.

Cominciamo dal dialogo tra donne e uomini perché vogliamo promuovere immaginari e narrazioni che raccontano un’altra idea di relazione tra i sessi e un modello accogliente e plurale di società.
Vi aspettiamo, le nostre riunioni si svolgono a Roma, un paio di volte al mese e sono totalmente aperte. Fateci sapere e vi contatteremo per le prossime!

domenica 24 luglio 2011

un posto sicuro ?

La giunta Alemanno ha preso negli ultimi tempi diverse iniziative che strumentalizzano la violenza maschile contro le donne per alimentare politiche di militarizzazione della città e spinte xenofobe.

Tra le ultime la pubblicazione di un “vademecum per la sicurezza delle donne” che ripropone l’immagine di donne deboli e da proteggere, a cui si consiglia di non vestire in modo vistoso, di dotarsi di un dispositivo di allarme (con annessa promozione commerciale), di non girare da sole di sera.
Questi suggerimenti non valgono anche per la violenza omofoba che ha segnato la nostra città e rimuovono la violenza che si verifica ad opera di mariti, fidanzati, datori di lavoro, colleghi, insegnanti…

Vi proponiamo di costruire una iniziativa in piazza per MERCOLEDI 27 DALLE ORE 19ALLE 20.30 per contrastare queste iniziative e per riaffermare una diversa cultura della città e delle relazioni tra i sessi.

Vorremmo la vostra partecipazione come gruppi, associazioni, collettivi, singole e singoli. Per costruire l'iniziativa, promuoverla e farla vivere.

Pensiamo non ad un volantinaggio ne’ ad un’assemblea: vorremmo “portare in piazza” fisicamente una diversa rappresentazione della violenza maschile contro le donne: un divano con accanto una lampada e con un uomo "per bene che picchia solo la sua donne” e una donna "al sicuro perché resta in casa e non si fa notare”.
Circonderemo la coppia sul divano con un muro o un velo da abbattere o lacerare. Chiediamo a tutte e tutti di contribuire costruendoun pezzo di muro, portando scatole con sopra attaccati testi e storie.

Di seguito una bozza del volantino per promuovere l'iniziativa.

Vi preghiamo di segnalarci la vostra disponibilità a partecipare e l’eventuale adesione come gruppi o associazioni.
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Caro Sindaco, la violenza maschile contro le donne non è una questione di ordine pubblico, non si combatte alimentando politiche securitarie e insicurezza o militarizzando le strade.
La retorica dell'emergenza e della diffidenza verso lo straniero nasconde la "normalità" della violenza degli uomini contro le donne in famiglia: l'aggressore ha le chiavi di casa.
Le donne non sono soggetti deboli da scortare, da proteggere e a cui propinare fantomatici "braccialetti" elettronici dotati di localizzatore gps con cui chiedere soccorso.
Noi abbiamo un’altra idea di sicurezza e libertà: vogliamo una cultura rispettosa della differenze, non una cultura della paura e dell'odio.