domenica 24 luglio 2011

un posto sicuro ?

La giunta Alemanno ha preso negli ultimi tempi diverse iniziative che strumentalizzano la violenza maschile contro le donne per alimentare politiche di militarizzazione della città e spinte xenofobe.

Tra le ultime la pubblicazione di un “vademecum per la sicurezza delle donne” che ripropone l’immagine di donne deboli e da proteggere, a cui si consiglia di non vestire in modo vistoso, di dotarsi di un dispositivo di allarme (con annessa promozione commerciale), di non girare da sole di sera.
Questi suggerimenti non valgono anche per la violenza omofoba che ha segnato la nostra città e rimuovono la violenza che si verifica ad opera di mariti, fidanzati, datori di lavoro, colleghi, insegnanti…

Vi proponiamo di costruire una iniziativa in piazza per MERCOLEDI 27 DALLE ORE 19ALLE 20.30 per contrastare queste iniziative e per riaffermare una diversa cultura della città e delle relazioni tra i sessi.

Vorremmo la vostra partecipazione come gruppi, associazioni, collettivi, singole e singoli. Per costruire l'iniziativa, promuoverla e farla vivere.

Pensiamo non ad un volantinaggio ne’ ad un’assemblea: vorremmo “portare in piazza” fisicamente una diversa rappresentazione della violenza maschile contro le donne: un divano con accanto una lampada e con un uomo "per bene che picchia solo la sua donne” e una donna "al sicuro perché resta in casa e non si fa notare”.
Circonderemo la coppia sul divano con un muro o un velo da abbattere o lacerare. Chiediamo a tutte e tutti di contribuire costruendoun pezzo di muro, portando scatole con sopra attaccati testi e storie.

Di seguito una bozza del volantino per promuovere l'iniziativa.

Vi preghiamo di segnalarci la vostra disponibilità a partecipare e l’eventuale adesione come gruppi o associazioni.
.....
Caro Sindaco, la violenza maschile contro le donne non è una questione di ordine pubblico, non si combatte alimentando politiche securitarie e insicurezza o militarizzando le strade.
La retorica dell'emergenza e della diffidenza verso lo straniero nasconde la "normalità" della violenza degli uomini contro le donne in famiglia: l'aggressore ha le chiavi di casa.
Le donne non sono soggetti deboli da scortare, da proteggere e a cui propinare fantomatici "braccialetti" elettronici dotati di localizzatore gps con cui chiedere soccorso.
Noi abbiamo un’altra idea di sicurezza e libertà: vogliamo una cultura rispettosa della differenze, non una cultura della paura e dell'odio.

Nessun commento:

Posta un commento